Abbiamo visitato una centrale nucleare in Svizzera! W il nucleare!

Abbiamo visitato una centrale nucleare in Svizzera! W il nucleare!

Dite la verità, a cosa pensate quando sentite la parola “nucleare”?

Chernobyl, Fukushima, bombe nucleari o nella migliore delle ipotesi Homer Simpson che maneggia maldestramente materiale radioattivo.

Questi spauracchi vengono dal fatto che la maggior parte di noi italiani non conosce la tecnologia che c’è dentro ad una centrale nucleare, che peraltro è molto più semplice di quanto si pensi.

Per questo motivo undici membri del gruppo di Svizzera in Azione sono andati a visitare la centrale di Gösgen in Svizzera e ne sono usciti completamente convinti che l’Italia debba reinserire il nucleare nel proprio mix energetico. Tutti i pregiudizi e le paure che stanno attorno alla parola “nucleare” vengono spazzati via quando si vede con i propri occhi in cosa consiste la tecnologia e la quantità di sicurezza e manutenzione che ci sono in una centrale.

La semplicità della tecnologia di una centrale a fissione nucleare.

Pensate ad una centrale a gas (ce ne sono 48 in Italia) che brucia gas per creare alte temperature con cui scalda l’acqua. Con l’acqua calda si crea vapore che aziona una turbina che, come un dinamo, genera energia.

Una centrale nucleare funziona allo stesso modo solo che anziché bruciare gas, si sfrutta una proprietà chimica dell’uranio. Infatti il nucleo dell’uranio colpito da un neutrone si divide in due nuclei più leggeri liberando altri neutroni (per questo si chiama “nucleare”). Questi neutroni colpiranno altri nuclei che a sua volta libereranno altri neutroni, innescando una reazione a catena che produce energia e che non avrebbe fine se non venisse controllata. Per controllarla ci sono delle barre cosiddette “di controllo” e dell’acqua refrigerante intorno. Se le barre di controllo vengono inserite tra le barre di uranio, la reazione a catena si spegne e cosi’ anche la produzione di energia. Quindi non c’è nulla di spaventoso nella parola “nucleare”.

La strage di Chernobyl, ci sono numerosi video su Youtube a riguardo, è stata causata da una sequenza di errori umani e mancanza di norme di sicurezza durante un test fuori dalla normale attività di produzione di energia. Un simile evento non potrebbe mai accadere in una centrale al giorno d’oggi.

Non serve nemmeno parlare della centrale di Fukushima che è stata sommersa da uno Tsunami perché è stata costruita nel posto sbagliato. Questo tipo di evento non puo’ avvenire in Europa.

Come si fa a pagare 4,3 centesimi per un Kilowattora di energia?

4.3 centesimi per Kwh è il costo medio di produzione per la centrale di Gösgen in Svizzera.

Come è possibile un costo cosi’ basso?

Perché un chilo di uranio puo’ produrre una quantità di energia enormemente superiore rispetto alle altre fonti. Basti pensare che bastano poche tonnellate di uranio per produrre 1’000 megawatt, mentre per fare la stessa energia servono decine di migliaia di tonnellate di petrolio.

Questo fa anche sì che la tecnologia nucleare abbia bisogno di molto meno spazio rispetto per esempio all’eolico o al solare. La centrale di Gösgen ha un reattore solo, occupa in totale un quadrato di 500 x 500 metri e produce 8 miliardi di kilowattora all’anno. Per fare la stessa cosa servirebbero 1’200 pale eoliche oppure una superficie di pannelli solari pari a 3 x 3 chilometri.

La centrale emette radiazioni?

Quante radiazioni ci sono attorno alla centrale nucleare di Gösgen? Nessuna! O meglio nessuna al di sopra del livello normale. Infatti la radioattività esiste in natura, c’è anche nel corpo umano e ne riceviamo molta soprattutto dal sole.

Stando al sole tre ore si riceve più radioattività di quanta ne riceva un lavoratore della centrale di Gösgen!

Basti pensare che la radioattività è confinata dentro all’edificio di contenimento (che nella foto ha forma sferica) isolata da dei muri di cemento armato spessi 1,6 metri. A prova di terremoto e di qualsiasi impatto, anche di un aereo a tutta velocità.

Cosa esce da quell’enorme torre cilindrica?

Quella è la torre di raffreddamento. Alcune centrali non ce l’hanno nemmeno. Serve a raffreddare l’acqua che esce a 38 gradi, quindi dalla torre esce vapore acqueo, non inquinante e non radioattivo.

Come avviene la manutenzione di una centrale nucleare?

Oltre alla normale manutenzione ordinaria, la centrale di Gösgen viene spenta per un mese ogni anno per la manutenzione straordinaria. In quella occasione viene svuotata la vasca contenente le barre di uranio, le barre vengono fatte uscire e vengono ispezionati tutti i materiali all’interno del reattore.

W il nucleare!

Le centrali nucleari sono sicure, la tecnologia esiste ormai da 60 anni e molta di quella tecnologia è europea.

I difetti del nucleare sono due:

-        Costo iniziale. Fare una centrale ha un grosso costo iniziale che si ammortizza in 30 anni. La durata di vita di una centrale è di solito di 60 anni perché la tecnologia nel frattempo avanza. In quei 60 anni però si produce energia costante ogni ora del giorno e della notte e a basso costo, emettendo vapore acqueo.

-        La gestione degli scarti. Innanzitutto non si tratta di taniche fluorescenti come si vede nei cartoni animati, ma semplicemente di tute protettive per i tecnici, pezzi di macchinari provenienti dall’interno del reattore e le barre di uranio alla fine del loro ciclo di vita (4-6 anni). La quantità di scarto delle centrali nucleari è molto piccola però si tratta di materiale pericoloso se non viene conservato nel modo corretto. Da molti anni si cerca una soluzione definitiva su cosa fare del materiale di scarto e recentemente la soluzione è stata trovata. La Svizzera sta costruendo un punto di stoccaggio a 300 metri di profondità, nella zona del Lägern settentrionale a nord di Zurigo, dove ci sono le condizioni ideali di stabilità geologica ed assenza di infiltrazioni di acqua. Questa è la stessa soluzione identificata da altri paesi e in particolare dalla Finlandia, un paese che produce il 50% del proprio fabbisogno energetico col nucleare e dove è stata costruita la centrale più recente e potente d’Europa.

In conclusione consigliamo a chiunque ne abbia la possibilità di visitare una centrale nucleare. E’ un'esperienza che apre gli occhi e liquida qualsiasi pregiudizio. In Italia si sta attualmente riaprendo la discussione sul nucleare perché non c’è altra alternativa se si vuole produrre energia pulita in grossa quantità nei prossimi anni.

E pensare che 60 anni fa l’Italia era il terzo produttore al mondo di energia dal nucleare prima che il disastro di Chernobyl del 1986 provocasse una clamorosa virata di opinione pubblica che porto’ al referendum nel 1987, in cui gli italiani votarono di pancia e compatti NO al nucleare.

E fu così che l’Italia divenne l’unico paese avanzato al mondo a non produrre energia dal nucleare e a buttare in fumo gli ingenti investimenti di costruzione delle quattro centrali italiane a cui si sommano i costi per lo smantellamento delle centrali.

Ciliegina sulla torta: lo smantellamento dopo 37 anni non è ancora stato completato…per mancanza di soldi!

- Fabio Galeazzi

Links di primo approfondimento:

https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare_di_Gösgen

https://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_ad_acqua_pressurizzata

https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/ReactorDetails.aspx?current=58

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