In anni di questo piú smorti, piatti e calmi, avrei spenta questa mia sete tra famiglia, cattedra, pubblicazioni.
Ma in anni come questi, quando sono in ballo i fondamenti primi, sento tutta la bellezza e il valore di una vita di battaglia.
E quanto piú saranno duri gli anni a venire, quanto piú rimarremo soli, quanto piú follemente orgogliosi appariremo per l’impicciolirsi dei mezzi rispetto all’ingrandirsi e all’elevarsi dei fini, tanto piú sentirò che non vivo e non avrò vissuto invano.
.-( Da lettera di Carlo Rosselli a Max Ascoli, Lipari, 20 febbraio 1928, in L. Di Vito e M. Gialdroni, Lipari 1929. Fuga dal confino, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 78 )
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